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192 | myricae |
e, pio castagno, i rami dalla bruma
ancora appena e dal nevischio vivi,
a mano a mano d’una lieve spuma
12verde coprivi.
Ma poi, vedendo sotto il fascio greve
le montanine tergersi la fronte,
tu che le sai da quando per la neve
16scendono il monte,
ecco, pietoso tu di lor, tessesti
lungo i torrenti, all’orlo dei burroni,
una fredda ombra, che gemè di mesti
20cannareccioni.
E qualche cosa già nell’aspro cardo
chiuso ascondevi, come l’avo buono
che nell’irsuta mano cela un tardo
24facile dono.
Ai primi freddi, quando il buon villano
rinumerò tutti i suoi bimbi al fuoco,
e con lui lungamente il tramontano
28brontolò roco;
e tu quei cardi, in mezzo alle procelle,
spargesti sopra l’erica ingiallita,
e li schiudevi per pietà di quelle
32povere dita....