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ii


Più brevi i giorni, e l’ombra ogni dì meno
s’indugia e cerca, irrequïeta, al sole;
13e il sole è freddo e pallido il sereno.

L’ombra, ogni sera prima, entra nell’ombra;
nell’ombra ove le stelle errano sole.
16E il rovo arrossa e con le spine ingombra

tutti i sentieri, e cadono già roggie
le foglie intorno (indifferente oscilla
l’ermo cipresso), e già le prime pioggie
20fischiano, ed il libeccio ulula e squilla.


iii


E il tuo nido? il tuo nido?... Ulula forte
il vento e t’urta e ti percuote a lungo:
23tu sorgi, e resti; simile alla Morte.

E il tuo cuore? il tuo cuore?... Orrida trebbia
l’acqua i miei vetri, e là ti vedo, lungo,
26di nebbia nera tra la grigia nebbia.

E il tuo sogno? La terra ecco scompare:
la neve, muta a guisa del pensiero,
cade. Tra il bianco e tacito franare
30tu stai, gigante immobilmente nero.