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NOZZE
a G. V.
Dava moglie la Rana al suo figliolo.
Or con la pace vostra, o raganelle,
il suon lo chiese ad un cantor del brolo.
Egli cantò: la cobbola giuliva
parve un picchierellar trito di stelle5
nel ciel di sera, che ne tintinniva.
Le campagne addolcì quel tintinnìo
e i neri boschi fumiganti d’oro.
τιὸ τιὸ τιὸ τιὸ τιὸ τιὸ τιὸ τιό.
τοροτοροτοροτοροτίξ.10
τοροτοροτοροτορολιλιλίξ.
È notte: ancora in un albor di neve
sale quest’inno come uno zampillo;
quando la Rana chiede, quanto deve;