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176 benito mussolini

ricoveri avanzati. Ci sono uomini fuori di combattimento.

10 Dicembre.


Stanotte, dalle 2 alle 3, lavorato a scavare un camminamento fra le nostre prime linee. Nelle tenebre, appena rischiarate dalla luna dietro le nubi, il campo di battaglia dell’ultima nostra avanzata presenta un aspetto fantastico. Non si vedono, nel terreno sconvolto e frantumato, che detriti e rottami di ogni specie. Ondate di lezzo cadaverico. I tedeschi lavorano indefessamente ogni notte dalle sei della sera alle sei del mattino. Cento mazze picchiano le basamine e cento mine scoppiano nella notte. Questo lavoro non ci impressiona eccessivamente. Noi sappiamo che nulla resisterà all’azione delle nostre artiglierie. Stamani cielo grigio. Ore dieci: ripresa un po’ stanca dei grossi calibri. Il concerto si accentua, mentre l’orizzonte si rischiara.

Jamiano, il paese che fu raggiunto e abbandonato nella nostra avanzata del novembre, non dista da noi, in linea d’aria, più di 500-700 metri. Un 305 che passa ogni quindici minuti — regolarmente — sulle nostre linee, mugola come un tranvai. Pomeriggio di pioggia sottile, implacabile! Nella trincea, silenzio. Qualcuno canticchia, ma sommessamente, senza convinzione. Qualche colpo intermittente delle artiglierie aumenta la melanconia. L’attacco austriaco dell’altra notte a quota 208