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150 benito mussolini


3 Maggio.


Un Taube ci ha fatto una prima visita, ma volava altissimo. Conoscenza di alcuni soldati del Genio minatori. Sono interventisti. Uno di essi Nicola Pretto, di Valdagno (Vicenza) mi ha dato da leggere un volume degli «Scritti». di Giuseppe Mazzini. Pomeriggio di calma assoluta. Ho letto la Nuit de Rimini. Peccato che il testo sia lardellato di errori di stampa. Mazzini vi afferra. Ho divorato la Lettera a Carlo Alberto. L’avevo letta da studente. C’è in questo scritto di Mazzini qualche cosa di profetico. Ho trascritto sul mio taccuino:

«Non v’è guerra possibile per la Francia ove non sia nazionale; ove non s’appoggi sulle passioni delle moltitudini, ove non s’alimenti d’uno slancio comunicato ai 32 milioni che la compongono».

E più oltre:

«Le grandi cose non si compiono coi protocolli, bensì indovinando il proprio secolo. Il segreto della Potenza è nella Volontà...».

E più oltre ancora, nello scritto intitolalo: Di alcune cause che impedirono finora lo sviluppo della libertà in Italia (1832):

«Mancano i capi; mancarono i pochi a dirigere i molti, mancarono gli uomini forti di fede e di sacrificio, che afferrassero intero il concetto fremente delle moltitudini — che ne intendessero ad un tratto le conseguenze — che, bollenti di tutte le generose passioni, le concentrassero in una sola, quella della vittoria — che calcolassero lutti gli elementi diffusi, trovassero la parola di vita e di