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126 | benito mussolini |
loncello della valanga. Il «blockhouse» N. 3 è stato travolto e sommerso da una valanga. Per for- tuna, era stato abbandonato in tempo e non ci sono state vittime. Ho con me i bersaglieri Reali Oreste di Milano, Alcenzo Memore di Fiume Marina, Marano Arturo di Codroipo, Ruggeri Pietro di Fabriano, Mastromonaco Giuseppe del Molise, Scacchetti Ezio nato a Costantinopoli da genitori mantovani e Tonini, piacentino.
I quattro «blockhouse» o ridotte, costituiscono la nostra prima linea. La consegna è di difenderli sino all’arrivo dei rinforzi della seconda linea e se i rinforzi non arrivano, difenderli egualmente sino all’ultima cartuccia. Sono ridotte costruite con grossi tronchi d’albero, resistenti a granate di piccolo calibro. Per giaciglio, un tavolaccio ricoperto e reso un po’ soffice da uno strato di fronde d’abete che emanano l’odore grato e resinoso delle conifere. Nel pomeriggio, intermittente e innocuo bombardamento a shrapnels. Passa un Taube altissimo, oltre il tiro possibile del nostri fucili. Fila veloce in direzione della Valle del Degano.
2 Aprile.
Sole. Appena giorno, muoviamo in ricognizione verso le posizioni austriache.
Siamo in cinque. La neve poco resistente ci impedisce di camminare con velocità. Siamo giunti in prossimità del Passo di Giramondo, dominato alla sinistra per chi sale lungo il Rio Volaja dal