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benito mussolini 119




Un mese tra le montagne della Carnia



25 Marzo.

Cerco da cinque giorni il mio battaglione.

L’ho lasciato a Serpenizza a riposo. So che è rimasto dieci giorni a Pinzano sul Tagliamento. Poi è partito per la Carnia, ma per destinazione ignota. Giro da cinque giorni, in lungo e in largo, la Carnia, a piedi e in ferrovia. Da Tolmezzo a Paluzza. La colonna dei bersaglieri che tornano dalla licenza invernale è scortata da due carabinieri a cavallo. Attraversiamo il ponte del But che «irrompe e scroscia». Si marcia in ordine. Ecco Terzo, Cedarchis, Enemonzo, Arta. Ho appena il tempo di leggere l’epigrafe che ricorda il soggiorno di Giosuè Carducci in questi luoghi.

Un po’ di sole. La strada s’inoltra fra abetaie foltissime e odoranti. C’è nell’aria il tepore della primavera. I torrenti ingrossati dal disgelo urlano tra le gole dei monti. Verso Paluzza, la valle del But si allarga. A Paluzza, il maggiore degli alpini, che sta al Comando di tappa, mi dice, finalmente, dove si trova il mio battaglione. Lo raggiun-