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78 Il Cristianesimo Felice

Spetto camminar cento e più miglia , femprecoi-J le accette alla mano per fa Hi (tracia nelle' foI-r tiffime fore&e, e giugnere dorò i Barbari come; fière vivono rintanati nelle bofctglie e cavèrne de’monti» S*incontrario afpre e ripide montagne, : lagune, pantani^ fiumi firma pontii bifogna paf- (krli. Capanne, o luoghi da ripofar la notte nort occorre Sperarli » Sotto gli alberi la terra ‘ferve di letto, e beato chi ha una finora o rete tira- ta foprg quattro pali per, potervi fi adagiar fò- pta, è vivere più Sicuro da i Serpenti e dalle | fiere. Un pugno di Maia bene Spetto é tutto T imbabdimento della tavola ; e talvolta nè’ viaggi lunghi nè pur s’incontra di che cibarli, fhor- 1 ché dì alcune radici 0 frutta ffilveftri; e manca 1 talora anche l’acqua, cod ricorrere allora a cogliere tanto-di rugiada cadente 'dalle Soglie de gii alberi, che ferva ad alleviar là fere; Sete ,• che in que’ paefi ,'.dove il Solfe è drdèntiffifho, è compagna continua di chi Sa viaggiò. Tutto epimo-nondimano par poco 0 nulla a chi Seco poeta una'più ardente Carità per la gloria dà Dìo, e per la Salute dell’Ahimè.

Trovati poi che fono i Barbari1, “Fincontròèh’ efli fanno per lo più a ì Miffionarj, è di riceverli come nemici; venendo vertè loto colle mazze in mano, e colle treccie Sull’ateo-, per timo- ré che fieno Mammalucchi di Sy “Paolo del fifa- file traveftici da Gefuiti. Imperocché è da Sapere, che quella nefanda canaglia, ufata a far cosi fterminari viaggi, che v’impiegando i cinque e fisi meli per Sorprendere e fare (chiavi f pòveri Indiami , eoo pattare fin di là da? Fiume Pa- ragoai nelle popoiaz ioni de’ debiti, e de’ Orìgua- ni : più volte » è- Servita di si deteftabil trama . Cioè mandavano innanzi pedona veftita a fòggia