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68 Il Cristianesimo Felice

di sopra addotti troppo malagevole riusciva il convertir que’ Selvaggi , che praticano in quelle parti con gli Europei , o vivono in qualche lor vicinanza , potendo più il cattivo esempio de' Cristiani sregolati ne’ lor costumi , ed oppressori de’ poveri , che tutti i santi insegnamenti , e lo sfiatarsi de i piissimi e fervorosi Ministri di Dio. Ma come far’ apprendere la vera Religione , e quand’ anche 1’ imparassero, come farla conservare ad uomini , che. a guisa delle fiere dispersi qua e là senza unione (labile, Senza legge alcuna , senza abitazioni fisse , intanati ne' boschi e nelle grotte, che oggi si truovano in un sito, e da lì a poco in altri assai lontani ; che sì sovente si fan guerra gli uni a gli altri ; gente brutale, gente sì vaga di carne umana , e troppo spirante vendetta? Si avvisarono dunque i saggi Religiosi , che si avea da condur questa impresa nella stessa maniera, che praticarono negli antichi Secoli coloro , che aveano più senno de gli altri . Anche allora si trovavano di questi orsi in umana figura nell' Asia e nell’ Europa. Il primo studio de gli antichi saggi fu di ridurre quella barbara gente in società , di far loro conoscere quanto sia da anteporre il vivere civile al bestiale, usato fin’ allora da essi nel domicilio, nel cibo, e nelle guerre sì familiari fra loro . Ridotte così in società quelle genti , cessarono d’essere fiere, e facilmente poi impararono l’esercizio delle Virtù convenienti ad Animali ragionevoli. Però Cicerooe nel Libro I. della Rettorica loda quel saggio e grande uomo , qui dispersos homines in agris , & in tectis silvestribus abditos , ratione quadam compulit unum in locum, & congregavit, & eos in unamquamque rem inducens utilem atque honestam, primo propter insolentiam