Pagina:Muratori-Cristianesimo Felice-vol 1-1752.djvu/71

60 Il Cristianesimo Felice

po aver fatto delle uccisioni in chiaro giorno, e a la vista delle Città medesime, con porre alcune d’esse in tale angustia, che non può persona uscir di notte con sicurezza fuori di Città, anzi appena fuori di sua casa senza pericolo di cader in mano de’ nemici Indiani. Ed ecco i frutti della violenza, dell’orgoglio, e del cieco Interesse, mezzi troppo impropri, anzi contrari al fine di chi vuol guadagnare, o conservar Popoli, avvezzi alla lor libertà. Ed ecco la cagione, per cui centinaia di miglia fra Buenos Ayres, Cordova, Santa Fè ec. si truovano disabitate, cioè senza abitazione alcuna d’Indiani Cristiani, e molto men di Spagnuoli, abitando ivi solamente assaissimi Indiani selvaggi loro nemici; e pur quelle campagne perché somministrano il pascolo ad una innumerabil copia di Buoi e Cavalli liberi e senza padroni, fan conoscere, qual gratitudine se ne potesse promettere, qualora fossero ben coltivate, e vi si godesse la pace.


CAPITOLO VII.


Ostacoli posti da gli Spagnuoli, e da i Mammalucchi del Brasile alla conversione de gl’Infedeli del Paraguai.


M

A io non vo’ inoltrarmi, senza far prima palesi due altre disavventure de gl’Indiani abitatori dell’America Meridionale, procedenti anch’esse dalla malvagità, non già de i Barbari inumani, e mangiatori dì carne umana, ma de i Cristiani stessi. Aveano molti de gli Spagnuoli abitanti nelle terre, ch'essi posseggono di qua dalle montagne del Perù nel continente, e spezialmente quei di Santa Croce della Sierra,