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Del Paraguai. 53

dell’Indie. Dura tuttavia quest’uso; e passata la seconda generazione, torna la Commenda alla Corona Reale, nel cui erario passano per qualche tempo quelle rendite; quindi può il Governatore disporne il favore d’altra Famiglia benemerita, affinchè tutti successivamente sieno a parte della ricompensa e beneficenza Reale. Niuna giurisdizione nondimeno militare o civile godono ivi questi Commendatori, avendo solamente il diritto di riscuotere da alcuno de gli abitanti Indiani, giunto che sia all’età di dieciotto anni fino a i cinquanta, pezze cinque da otto in tributo annuale prescritto dalle Leggi. Di questa moneta è tenuto il Commendatore di dare il quinto al Curato, acciochè vi sussista, e possa attendere al governo Spirituale dell’Anime della sua Commenda. Il restante lo serba per sè, col carico nondimeno di assistere a i Suoi Indiani nelle infermità, e di proccurare, che non manchi loro il bisognevole per la cónservazione, e pel buon governo d’essi. Ancorché poi possa a talun parere alquanto gravoso un si fatto tributo, pure non lascia d’essere conforme alla pietà e alla prudenza questo regolamento stabilito da i Monarchi delle Spagne, e paragonato co i tributi, che pagano molti Popoli dell’Europa, si può chiamar lieve. Il male è, che le savie Leggi di quei Monarchi non son quasi mai osservate. Ognun ruba al Re; e più, se può, a i particolari; laonde intervengono oltre al suddetto aggravio de gl’Indiani altre avanie, che riducono in fine alla miseria e rovina quella povera gente. Molti son quelli, che debbono sopraintendere al Popolo, cioè per lo Spirituale il Vescovo, il Vicario, i Curati, gli Aiutanti, i Sagrestani, e simili, siccome pel tempo-