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Del Paraguai. 41

de i defunti alcune vivande, e i loro archi e freccie, affinchè nell’altra vita possano guadagnarsi il vitto colle fatiche delle lor mani, nè venga lor voglia di ritornare a cagion della fame in questo Mondo. Di gran conseguenza è un sì fatto primo principio per ispirare in que’ Popoli la conoscenza di Dio, e della vera Religione: che del resto essi nè fanno, nè cercano, dove sen vadano dopo morte le Anime. Onorano solamente la Luna con titolo di Madre, ma senza darle culto alcuno; e quando la veggono ecclissare, saltano fuori con alte grida, e voci spaventose, scagliando all’aria una gran pioggia, di freccie, come per difenderla dai Cani, che in Cielo la van morsicando, e ne fan colare il Sangue da tutto il corpo: che è a lor giudizio la cagion dell’Eclissi. Finchè questo dura, continua ancora la lor funzione; e cessa, tornato che sia il suo primiero splendore alla povera Luna. Lo stesso ridicoloso soccorso danno a quel Pianeta eclissato varj Popoli dell’Asia, e non solo i barbari, ma anche i colti e civili. Allorchè tuona e lampeggia, si figurano quegli Americani che ciò proceda da qualche Defunto adirato contra di loro; non si sa tuttavìa, che alcun fulmine in cadendo abbia mai recato danno o morte a persona. Assai superstiziosì sono in cercare gli avvenimenti futuri, credendo che dalle stelle vengano le influenze buone o cattive; non già che appiano di Strologia, od osservino gli aspetti de’ Pianeti, che a tanto non arrivano; ma col badare a vani augurj, come al canto de gli uccelli, alle voci de gli animali, al colore de gli alberi, predicendo or’ una, or’ altra disavventura. E talvolta immaginando per tali augurj, che abbiano da venire i Mammalucchi per farli schia-