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Del Paraguai. 39

re la figlia, se il pretendente non ha prima data a conoscere la sua prodezza: il che dipende dall’esser buon cacciatore. Va l’innamorato a caccia, e quante lepri o altri animali può ammazza, e giunto alla casa della giovane desiderata, lascia alla porta di lei tutta la preda, e senza dir parola se ne va. Dalla quantità e qualità di quella cacciagione giudicano poi i parenti, se costui sia un valentuomo, e meriti la fanciulla per isposa. Parte de’ suddetti Indiani altro letto non usa, che la terra, sopraponendovi una stuoia. Altri dormono sopra pali uniti insieme, ma disuguali, senza dolersi dell’asprezza di sì fatti letti. Ma i più usano di dormire in una rete tirata da due o quattro pali, a cui danno il nome di Hamaca. Al tramontar del Sole imbandiscono le lor povere mense, e cibati che sono, si ritirano tosto a dormire, se non che la gioventù allegra e non ammogliata, si unisce bene spesso a ballare per due o tre ore della notte. Hanno una specie di flauti o pive, al cui suono cantano e danzano gli Uomini insieme, girando e rigirando intorno ai sonatori, nel mentre che le Donne anch’esse fanno lo stesso girando più a largo dietro a gli Uomini. Il tempo della caccia, e della pesca è per quei che coltivano il terreno, dopo aver fatta la ricolta del Maiz. Ripartiti in molte squadriglie vanno a i boschi, e vi stanno, per due o tre mesi cacciando cignali, bertuccie, orsi, cervi, capre selvatiche, tartarughe, ed altri animali; ed affinchè non si corrompa la carne, la sogliono abbrustolire, o seccare in maniera, che diventa dura come i pali. Nel Mese d’Agosto se ne ritornano, perchè allora in que’ paesi è il tempo di seminare. Le pioggie vi durano dal Dicembre fi-