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22 Il Cristianesimo Felice

picciole, le quali fabbricano le lor case e il mele ne’ tronchi degli alberi; e chi ne desidera, non ha che da entrar ne’ boschi, per mettersi a combattere contra de’ lor pungiglioni. Quanto a gli Alberi, molte e varie ne son le spezie, tutte diverse da gli Europei, alcuni de’ quali producono buone frutta, ricercate da gli abitanti per loro sostentamento. Abbondanza v’ha ancora di Palme. Il famoso Albero, appellato Brasile, del cui legno si servono i tintori pel rosso, o sia pel verzino, e cagion fu che si desse questo nome al grande e bel paese, posseduto da i Portoghesi nell’America Meridionale, siccome ivi più che altrove abbondante; si truova parimente in qualche parte del Paraguai. Più ancora di questo è pregievoie in quelle parti l’Albero, onde si cava un liquore, che noi appelliamo Sangue di Drago. Intorno a questo liquore, che seccato si porta in Europa, molte favole contano alcuni Autori di Botanica. Rassomiglia esso Albero nelle foglie alla Noce, e nella corteccia al Fico. Fassi un’incisione nel tronco, e da quel taglio va uscendo un liquore simile al sangue umano, che gl’Indiani raccolgono nelle corna de’ Tori, che si truovano ne’ deserti presso alle spiaggie del Fiume Paraguai. Avvicinatosi un Gesuita col braccio alla ferita d’uno di quegli alberi, disavvedutamente resto tinto dal cadente liquore di un vivo roflo il di lui giuppone bianco colla camicia in modo, che non si potè mai più levare quella tintura. Meritano anche osservazione i frequenti Canneti, che si truovano nelle spiaggie del Paraguai ed Uraguai, ed anche d’altri minori Fiumi a guisa di selve. Lunghissime son quelle Canne, e grossissime, e quantunque vote di dentro, pure di tal forza, che