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Mfftmitre-.i ìiAfaticar per gf Infermi quefto è il '»& -ujftti*s.E così,(fatto, fu come (prima a metterli fra ' étti , frriatentoché ne . contratte la pefte -e «in *aita.furia, che femhrava li fottèro radunati in etto tutti i vajuoli di que’,-eh’ egli avea. fèppellki^coa gran feathnento de’Padri, a quali premeva ,torte la di lui vita . Ma fi Signore: rotali miracolofamente il rifanò, ia premio Fora, le della Tua frugolar Carità , o per dir meglio, itf prò de gli altri Infermi* a’quali tornò cornei - prima ad aftìftere, rifanato che fu , ficcome ancora uicì a dar materna e; fera i legni delle orazioni ,e della Metta, perchè,-era Tamburinoalr tresì,e Sagreftaao.

Mentre frayamo già ridotti ad una fomm*; careftia; giifafe finalmente pel Fiume il defide-r rato fopcorfe di provviiìoni.ìa due Balfe fpedi* te da i Padri delle. Miffioni • Ma perchè quefti faviamente aveano comandato a gl’Indiani,-che non fi ayyicinaflero troppo, qè pracicalfero con Sii appettati;/ma che fermnrifi fa Sufficiente di- anzA -fcarfaaflèro in tara fa, cole, e cj avvi* fafiero, affinché le iuviaffimo;a prendere ; quelli fi fermarono -in un .fiumjcello. dodici miglia, lungi "da noi, fenza darci.-il,-minimo avvifoy e, , quivi -fteteero vari giprni - epa. fomm a quiete , 1 mentre noi perivamo di fame .1 Finché per . fora tuna due noftri Indiani andando a caccia verfo quelle, patti^va*. incontrarono; fa una delle fud- dette Bajfe ;. ed interrogatolo., donde veniva., raccontò eh’effi da- tanto tèmpo afpettavano , che noi jnviattimo a prendere quelle provvido- ai : del dm vennero tofto a darcene l’avvilo i noftri, fenza il quale come .mai dovevamo indovinare la lor venuta noi altri, che par tiri pa-, va-