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per antri». La maggior parte d’etti fi mette in aceto, fpiBgendo per gli fianchi e di dietro la Balfe, anai Allevandola di. tanto in tanto colle fpalle fino a porla gradatamente foprd mio fco- glio, e pei (opra,l'altro , é liberarla finalmente , dopo molta « ben lunga fatica/ da quel patto pericolale), dove fuoi quali (empie o alla Balfe, 0 alla gente, occorrere qualche dsfgraaia. Ufciti dunque di sì penofa imbroglio -, tirammo avanti fin? ? trovate Un fitò tutto a propofao per Eoi, e per gl’infermi, che quivi caddero ut maggior numero che altrove, e per gli quali lavorammo tofto 22. o 24. capanne di paglia al piè d'nna collinetta, che da luogi fembravaappunto una Terra, o Ranchetta d’ Infedeli. Poi ricorremmo di nuovo a Dio con ogni genere di divozioni private e pubbliche , (applicandolo , che fe era a maggior gloria fua, et iiberafle da quel flagello. Ma il Signore difpofe le cofe come a lui piacque, per difporre meglio ancor noi con quefto breve noviziato alle Miflioni, e per fere una buona raccolta dell’. Anime di quegli Indiani, che pretto o tardi fenxa dubbio fe ne volarono tutte al Cielo. Imperocché era co- fa, che ci cagionava grandiffima edificazione il vedere, con che premura dimandavano , con che divozione ricevevano i Sacramenti , e la pazienza grande, con cu» tolleravano un* infermità sì moietta fenza la minima querela , e folo invocando per isfogo i Santiflimi nomi di Gesù e Maria. Un giorno mentre'io daval'EArCmaUnzione ad uno, che ftava quali pretto all’agonia, un altro, che eli giaceva al fianco, tatto involto ne’fuoi (tracci, e còlla' faccia coperta all’ «fo loro, mi chiamò, e perché parlava: ahjtfan-