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infermi e convalefcenti nelle dueCanoe, giacché s era disfatta la Balda- , camminando a pocò a poco. gìunfero a porti in iìcnro con gli altri . ' Dopo di che quei dieci f un dopo. T altro s’ infermarono tutti della- detta patte, e fuorché uno o due morirbno tutti-, non volendo Iddio differir fóro il premio di così eroica Carità Cridiana. ^ Frattanto tutte le altre Balfe camminarono quanto poterono duo a glugnere dopocinque o fet giorni all’/tiì, o Aricfffe-, che è il paffo più ardno e fatkofo , come dirò -quì apprettò di tutta quefta navigazione , ed entrarono ih uh dumi- cello, che sbocca nell’ Uraguai mezzo miglio in circa avanti il fuddetto Itù. La mia. Batta nondimeno con altfe due giudicarono meglio di liberarli in- un colpo da qtiel patto sìfaticofo , mentre tenevano tutta ia gente fatta , e molt’o .più. par fepararfi dalle altre Balfe , dóve già cominciava; a prefentitfii il contagio . E. così dopo un‘.giorno e mezzo di fatica- formontato 'quel patto,«.giunti tre miglia più avanti all’imboccatura. di un’ altro fili micelio , ivi prendemmo porto.. Allora fu. quando più fieramente fi dichiarò;,la p«de , mentre d* improvvida , fuorché una., fi trovarono, infette tutte le Baile , e cadevano, con tanta furia; le perfone , che- in pochi (giorni ci ritrovammo con ièffanta infermi ed altri piezzot tocchi ; nè . andò molto,■ che caddero malati cento quattordici : perlocbc reggendoci. totalmente, impoffibilitati a profeguire il viaggio * inviammo tofto per terra uno alla Ri- duahorie-del Japeyù con avvifo a que’ Padri del noftro infelice dato, pregandoli per amor di Dio, che c’ inviàffero provvifioni, di qii già ci trovavamo in forama fcarfezza , affinché chi fcap- ■ V 4 pa-