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Del Paraguai. 21

delle femmine in Europa, che la grossolana nudità di quelle Indiane, tanto più perch’elle si deformano il viso con varj colori. Ma non ha alcun de i Lettori bisogno, ch’io gli ricordi, essere quel costume troppo barbarico e brutale, e che nel principio stesso del Mondo nacque la necessità e decenza di coprir ciò, che non si può senza rossor nominare, non che portar palese a gli occhi di tutti, per varj riflessi che non convien’ accennare. Ne’ paesi, dove fa freddo, si cuoprono con una pelle di bue, o d’altro animale, fatta a guisa di giuppone; e nel verno la portano col pelo al di dentro, e nella state col pelo al di fuori.

Fra gli uccelli suddetti innumerabile spezialmente è la quantità e diversità de’ Pappagalli, Cacatù, ed altri di quel genere, che si portano in Europa come mercatanzia. Alcuni ve n’ha della grandezza di un merlo in circa, che si dimesticano molto, ma non sanno articolar’una sillaba. Altri grandi, e maggiori forse de gli Asiatici, e bellissimi per la varietà de’ colori, che facilmente imparano a parlare. Ma odiati sommamente sono da que’ poveri Indiani, perchè volando a centinaia, se piombano sopra il Maiz, che è il loro pasto più caro, poche pannocchie vi lasciano intatte. Perciò se li possono cogliere in fragranti, niuno lor la perdona. Vi si osserva parimente un picciolissimo uccelletto (se pur tal nome gli sta bene) non più grosso di un moscone, con ali rilucenti, e un canto melodioso, somigliante a quello dell’usignuolo, stupendosi le persone all’udirlo, come da sì picciolo corpo possa uscire una voce sì forte. Abbonda poi la maggior parte di que’ paesi d’Api, alcune non differenti dalle nostre, ed altre più