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xuuoja : ti qual barbaro coftume già ló corniti* ciano a lalciare. Le* Doane fon quelle, ohe fa- xicano per gli btiògni falla famiglia , er partko-: larraente io trafportar di continuo da un luogo1 all’ altro tutte le .loto trabaccole , delle! quali -vanito. caficbe a più non- poflò con uno o due figliolini legati dietro allefpalle, ea piedi; quando il Marito marcia fempre a cavallo colle fue armi. Non piantano,'nè feminano /nè 'coltivana in modo alcuno la' campagna , contenti de i beftiami , che truovano abbondantitàmi in- ogni Strte, ed- è l’unico cibo, che appetirono. Qye- i nuiladimeno, come ne i Vampa circdnvicini a Buenos Ayres, guftano più de i Poliedri, che delle Vacche . Non hanno abiezione fitta' ; ma vanno fempre vagabondi or quaorJàjelo ftef- fo praticano i Guanoas dall'altra parte: il' che è (tato fempre un impedimento granditàmo alla lor coQverfione ; perchè Ut non fi fermano filabilmente in alcuna parte, non è potàbile l’iftruirli, o amminifirar loro i Sacramenti , fe oggi fono in un luogo, e domani.in un’altro. Moltiflimohan faticato, e. per lungo tempo , i Padri per vedere di convertirli ; ma finora non. è fiato potàbile. Perciò volendo il P. Provinciali: prefènte, che s’imprendano nuove -Mitàoni a gl- Infedeli, oltre a quelle nelle quali continuamente fatica quefta Provincia , ha porto gli occhi (òpra la Nazione alquanto lontana de i Guagnanas, verfo la quale fi metteran quanto prima in marcia i Miflionarj con ifperanza di cavarne molto più frutto, che da i fuddetti Jaròs, eCbaruas- tentati tante volte indarno . Vero è , che granferò una volta a raunar di coftoro gran quantità fino a formarne una Popolazione affai nutnerofa TarteT. V fotto