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Accedette, Imperocché io diilanza di 7. o 8. gradi dall’Equatore i venti cominciarono ad' effere fcarfi, o mólto deboli per l’ecceflìvo calore ì dal che fogliono procedere le lunghe calme, chefo-i praccennai; laonde fa d’uopo fervirfi de’fuddetti frequenti temporali, cogliendo' a tempo quell’ora o due di vento, con cui fogliono venire Benché fa di meftieri altresì (lare molto ben preparato colle vele per iftenderle , o ammainarle in un' iftante fecondo la forza -del vento; perché alcune volte vengono tutto all’ improvvtfo certe fof-- fiate così impetuofe, che potrebbono in un colpo rivoltare un vafcellq: benché poi in mezzo Snarro d’ora, fvanifcono. La noftra nave di San nino, e-l’altra compagna chfòmata San Fran- cefcò, - in ambe le quali - venivano ripartiti- i noftri , aveano due Piloti' di genio totalmeii* té oppofio . Quello di San Francefco era Spaglinolo Giovane , migliore in quanto all’ arte dell’ altro , ma troppo animofo . Il noftro un Franzefe. più. pratico T perchè erano quaranta anni, che andava per mare, ma troppo timorofo, tenendo fpiegatoaff Jummum il trinchetto, quanto ballava prefentemente * cogliere fenza il minimo pericolo un poco di vento , che ci fpin- géffé avanti alcune leghe : laddove l’ altro fic-1 come conofceva la fua’ nave eflère più pefante e tarda nel camminare, ficchè era coftretto fo- vente Tuo mal grado a reflarfene addietro, riceveva intrepido le Addette turbonate con quafi tutte le vele per profittare totalmente del ven-’ to; ed in fatti gli riufciva d’avanzarli fempre di molto. Ma .-un giornó, in .cui ci precedeva d’al- cune miglia, e ci andava incrocicchiando avantieri poppa, ponendoli ora alla delira di noi, ora pattandoci alla finiftra, come burlandoli della no- " ftra