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gran refiftenza e lungo combattimento, voltarono le fpalle con renate affai (fimi di loro freddi fnl campo. Non lì faziò da lì'innanzi quel Cavaliere di lodar que’ buoni Indiani , confettando dapertutto di riconofcere la vita da loro. In un fomigliante pericolo fi trovò ancora Don Seba-“ ftìano de Leon, e ne fu liberato da quelli della Rrduziooe di ‘Sant’Ignazio nel Paranà . E perciocché ' que’ Pòpoli fono ben’ iftruiti da i loro Parrbchi dell’ obbligo, che tengono a Dio come Criftiani , e al Re come fudditi , in qualunque occalione , che la Corona ha avuto bifogno di loro, fempre ha provato, non effere inferiore la lor fedeltà al valore, di modo die di quante vittorie ettà ha riportato in quelle parti da molto tempo in qua, una appeàa fe ne conta, che non abbia da attribuirli in tutto o in parte alla bravura di quegl’indiani. Vero é nondimeno , ch’etti han Tempre bifogna d* un Capitano Spagnuolo intendente del meftier della guerra, non eflèndo efli da tanto da fapere Ilare fquadronati , e da affalire con ordine, combattendo perciò tutti come ammontonati, e caricando il uitnico con urli e grida fpaventofe ; il che quantunque badi contro altri Indiani , varrebbe certamente poro contra de gli Europei . Laonde quando il nemico dà tempo , fi proccura Tempre-, che abbiano Uffiziali Spagnuoli, da’ quali efercitatì prima nell’ 9rte militare, combattono poi comeLioni , affa- lendo fenza alcun timore alla cieca, e impiegando tutta la loro gran for;a contro il nemico . Tali maflìmamente li fperimentarono ì Portoglieli nell’Anno 1680. il che come fuceedeffe, con- vien’ora raccontare. Fin dell’Anno 1679. erano elfi Portoglieli fotto la condotta di Don Mannello Lobos infigne Maftrp di Campo iti ad occu- Parte I. M pare