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o dei generali, della raccolta di nuove forze, di prossima vendetta, o di prudente rassegnazione alla forza delle cose? Ammetteranno egli ed i suoi seguaci di essersi ingannati riguardo a Dio, di averlo lodato troppo presto? Ammetteranno l’ingiustizia della loro causa, se il giudizio di Dio ci sarà contrario? Riconosceranno allora che non c’è un Dio di partito? Questo continuo riferirsi a Dio è in parte anche un modo ristretto di considerare la vita, o è solo sapienza di governo? Appare al vero credente come bestemmia o come ispirazione? E quali sono i sentimenti dello scettico, del miscredente?
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Il Libro Azzurro inglese.
2 settembre.
Ho letto il Libro Azzurro inglese sulla preistoria della guerra europea. Non è possibile farsi idee esatte senza confrontare tra loro tutte le pubblicazioni diplomatiche; scriverò quindi solo alcune impressioni ricevute dalla lettura. La ripugnanza dell’Austria a trattare dei suoi passi verso la Serbia con Londra o Pietroburgo è evidente. Il suo ultimatum alla Serbia mi fa di nuovo l’effetto del pugno di uno Stato che sa che in una discussione verbale avrebbe la peggio. La risposta della Serbia mi appare ancora più remissiva di quanto mi fosse rimasto in mente. Essa accetta tutte le richieste dell’Austria, senza timore di perder nulla agli occhi del mondo cercando di calmare con garbo e cortesia un furente. La mia impressione, che il governo serbo volesse sinceramente evitare la guerra, si è rafforzata. Le proposte di conferenza e di mediazione di Sir Edward Grey dimostrano buona volontà, grande precauzione e prudenza. Il punto di vista tedesco, che nessuno debba immischiarsi nella vertenza tra Vienna e Belgrado, mi riesce ancora più chiaro in tutta la sua malignità insidiosa. Il punto di vista della Russia guadagna molto di fronte a quello tedesco e austriaco. Gli sforzi della Germania per venire ad un accordo colla Inghilterra riguardo alla sua neutralità mi riuscirono interessanti, le risposte dell’Inghilterra mi paiono giuste. Mi sembra però che sarebbe stato meglio se la Germania avesse potuto contare con certezza di vedere l’Inghilterra al fianco della Francia. Grey non poteva dirlo chiaramente sin dal principio; però, se l’avesse