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zione femminile è altamente reclamato dallo stato generale dell’intellettuale coltura dei popoli civili — Che se lo studio primario ed elementare può bastare a quelle classi, alle quali le sollecitudini urgenti della vita materiale, le abitudini laboriose, assegnano ad onesto e non meno nobile compito il progresso delle industrie, non può bastare a quelle altre, che gemono angustiate fra le strettezze e le esigenze del rango, o che, ricche, si assegnano l'ozio a vergognosa porzione per difetto di analoghe occupazioni — La coltura, non altro essendo che una quantità di dati che si somministrano al criterio onde formare i giudizii, ne risulta che una scarsa coltura, massime se raccolta a mo’ di spigolatura su pochi terreni, non presentando al criterio tutti i possibili aspetti del suo oggetto, gli fa derivare falsi e puerili i giudizii: laonde non a torta videro alcuni nella mediocre coltura un più ferace ostacolo al retto giudicare che non nell'assoluta ignoranza che si salva dall'errore coll'astensione o, coll'ingenua cognizione di sé, si rimette e si consiglia.
Importa perciò sommamente che la donna delle classi agiate, che la ragione progressiva va sempre più amorevolmente invitando alla vita del pensiero, vi si addestri con quegli studi che non colle cose sole le fanno stringere conoscenza, ma la ragione eziandio di esse cose la guidino a ricercare e ad avvertire — Importa ch’ella