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La memoria di Margherita d’Austria, di Maria d’Ungheria, e di Margherita di Parma, che ressero con tanta sapienza i Paesi Bassi in tempi difficili e sotto una dinastia feroce e fanatica, dovea assicurare al sesso femminile dei diritti ad una corona che sempre portò con gloria e con prosperità della nazione: pure la prima concessione che il Belgio risorto a libertà fece alle dottrine cattoliche, fu d’escludere a perpetuità le donne e la loro discendenza dal trono belga; nè a questo articolo solo si tradisce l’influenza dell’Episcopato nello statuto belga, influenza che faceva rigettare all’Assemblea dei Notabili il primo progetto di statuto che veniva compilato e proposto all’epoca della costituzione del regno.
Ad onta di ciò, re Gugliemo, considerando lo stato intellettuale dei belgi così vergognosamente inferiore a quello degli Olandesi, lavorò con tutte le sue forze alla propagazione dell’istruzione — In pochi anni 1,146 scuole erano istituite; e nel 1860 il totale delle scuole raggiungeva la cifra di 5,558 — delle quali 3,908 pubbliche, e 1,650 private — ed erano frequentate da 515,992 alunni; dei quali 265,187 maschi e 250,705 femmine: le quali cifre ci danno la proporzione di 94 fanciulle applicate allo studio primario sopra 100 ragazzi.
Laddove però si consideri avere il clero ed il monachismo larghissima parte nell’insegnamento, non farà meraviglia vedere le grandi masse bel-