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che salvava la Francia dall’anglica invasione; Margherita d’Anjou, che capitanava a mezzo il XIV secolo la fazione della Rosa Rossa con tali prodigi di genio e di valore da essere il miracolo del suo secolo (per tacer di mill’altre che ressero quel paese con vigore e finezza e
determinarono od influirono sul suo indirizzo politico) il numero considerevolissimo di salienti individualità da quel paese prodotte in ogni letteraria, artistica, scientifica ed industriale specialità, tutto rivela una lotta potente, assidua, perseverante ed intelligente, contro i principii coalizzati a deprimere la donna — Indarno i massacri di San Bartolomeo, le stragi della
Vandea, gli orrori delle dragonnate, e quindi i terrori della Lega Santa, ispirati e presieduti dalla Spagna allora dispotizzante nell’Occidente, tentarono tumulare in Francia, come in tutti i possedimenti degli Habsbourgo, quello slancio riformista al quale prendeva la donna sì larga parte — Ella seppe ardere negli auto-da-fè e morire sotto la spada del dragone pontificio, come seppe altra volta affrontare le fiere digiune e star salda alle freccie degli arcieri
numidi.
Se non che la riforma, ch’era stata la prima reazione dello spirito contro la tirannia dogmatica, non giungeva per anco nelle leggi dell’equilibrio a controbilanciare la potenza di quella; epperò ben presto esplose dalla scuola di Ferney quella critica sarcastica, scettica ed