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fare. Il Codice penale non vede nessuna logica necessità di convenire le incapacità presunte dal Codice civile. Sono due parallele che corrono con perfetta indipendenza l’una dall’altra. Anzi nell’adulterio la responsabilità della parte debole, incapace, passiva, pupilla ed imbecille, è gravissima e maggiore. Come? la responsabilità e l’imbecillità possono incontrarsi nello stesso soggetto? l’applicazione della penalità potrà farsi senza una assurda barbarie sopra un pupillo perpetuo ed incapace? Ma risponde la legge, con una innocenza invidiabile, l’adulterio della donna minaccia d’introdurre un elemento straniero nelle famiglie. Ma e l’adulterio dell’uomo, o signori, minaccia esso tutt’altra cosa? O sarebbe mai il legislatore avvenirista in questa materia fino ad accettare la teoria della vergine madre, di Auguste Compte?1

La legge dichiara la donna incapace di tutela in genere – la stima però incriminabile per ispinta alla corruzione. – La considera inetta ad assumere una procura, ma imputabile per abuso di fiducia. – La reputa incapace di esercitare la patria

  1. Il titolo che riguarda l’adulterio è veramente il più inutile del nostro codice, poichè la querela per l’adulterio è affatto scomparsa dai nostri costumi. Gli afflitti eredi di Menelao hanno imparato a spese del patriarca a non levar troppo rumore nel mondo per le loro sconfitte segrete. A forza di circondare il marito di diritti e d’autorità, e di dichiarare, debole, suddita, pupilla, imbecille la moglie, la legge ha ottenuto di rendere ridicolo quello quando è ingannato e sconfitto da questa, e v’è una maligna congiura nella nostra società perchè egli solo lo ignori. Tutto questo è egli brutto quanto pare a prima vista? – Non saprei. – Trattandosi di pari direi che è una bassa e vigliacca slealtà, ma visto che l’uno dei due per ragione di leggi e di costumi non è mai ben padrone di sè, il criterio della lealtà non è assolutamente applicabile.
    Dal canto loro i mariti nei loro momenti di desolazione di spirito troveranno qualche conforto nel consiglio evangelico che certamente nella mente di Cristo mirava al loro indirizzo: «Perdonate per essere perdonati.»