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mata de Gcrouef.atriuata in fa! taogc,chéq«d ’ f* Calilo rf tgitto.che era fan» «* Afcalona^ditdd* auuifo* 4édo d’effef a lei fapenore per farne aqu» ftofimoilefubiro ad affaMa, 8reg.no vedeDde,aW nire non fi fcntédo da cerhpetfre leuorntì viadiefi* tutti i miglioramenti, & poi gl. diedero fuoco... ft * auiui andornoatrouaré li netto a Grufale- bora da Letto fi può comprendere io quanti modifienog! aititi di Dio,8e quinto bene fedo e caut i ordine dal «ferirne; perorile fe talcofa.-non fegu.ua, I. Geno uefinonftrebbono patri,i dalleNau., «*««£ «a impofs.biie che li noftri fàceffero aquiftod. Gicrufàlemmc. perciòehe oltre fhauer arrecato in campo vettouaglie caui,& ferramenti m conduco buo E.tsima macilenza,de la quale li noftnne haueuano cflremacateftia,& già che gl debbano del loro arr r, - diedero mano a fabricare cr far de Barbari cimento, ipmiono (otto le mura vna gran Terre, la quale eiii riguardadola rimaneuano ammirati,*, m quello che uano quello auutnne.che vnfalcone aflahoplana vna Colóbaioude ella per fthibre. fuotan.gl^abballò tanto in terra che I. ncfln la piefero, Si h uendogli fiouato (otto lale-una lettera,, la quale