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3* frette Defcnjiont dh /Ji prcia,perciò che in Sl ì £códa «uj i r dia della notte andorno tacitameli te in bu6 nu f nc h torre ve nefei’? baU ^ d r ppCgg ’ at0 ’ efta,e;! u ^ a torte,ve nefa/r da jo.Via Enrico Afca daMófii/anft ’ «& c eua/afinoneHaquiuiuicino,bauédoiifcntS‘’ ‘•" 4 - ^f uo *1romore,&/libitoconFrancone, &SiViTma^ ^WKo^^.èconcorrendo^K n,r/; ’ ^ fC d ‘ m “° mman ° gli altri. ondftt pero dopo un gran contrailo gli ammazzò tutti, fg Sfere 7 ( In °;t,e 1 ^licitare quelli,eh* tri r / f 1 (a “?!’? ncl mcdd»™o inilante ata Si 8!? a |? d ° rn ° a = a ’u e b “ de dc,,e mura dei^nc citta, per ributtarne i Barbari, fi jnquel cafo foforltar andati prafcendemb&giaVhegl^Wianofchlfatfie queilo infortunio, per fare in futuro gli foldati nelIP’S guardie più diligenti 1 medino tutti quelli che faci 1 * 2 «ano la fin,india a qnella Torre d tagl.o delle fpa«i de. Di poi per tentare qual folle lammo del Col d > bago, gli mandorno Oratori, i quali nel difeorrer fi 6» co gli moflrotno con ragioni, come Antiochia co * guanto ha ueuan prefó, era de cnihani J & che l’hi do uerfa tolta a Cafiiano,& ugl’altri,non era altro cb *«ritornar le cofi a i primi,& ueri padroni,& che fi in to fra 1 armi, &■ gl, efcrem non vi ha luogo li rsmsj li che egli elegge» qual partito più gli pace»; p crd i ra che gl erano pronti a combatterei corpo à corpo, P nr,& r c "° per co oli ce ilo diedero hne al lor parlare; Gorbago hauedo il mi co cfo ri pC t °’j thc a,, ‘ u,n citOri,8£ nòalti uic ve «Ha I imporre le ceditioni,& chea lo ro, cheeronoJ» fe