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3 * Brtfte Deferitone ’oro seguitandogli fino alle porte deliaci*’ Z’Zrr» T quc m,!a > Si fat P ™’a ne L«GuahW^ n,, & S ua ^ 2 g no ^o mo/tc fpogJie, dcll icc v.“oci ZZTì G r 0lKl> P’1 Modella ld& flo hebbern on ^ e Unendo di non molto fatto qui^e di S °’ COmeCtìrt ’ 3 S° Spirano dclRios d Pait, d? A T aC»°, n;™ UniCrabl,c «».Medino fa crr / k ^I 1 *?^ f er * li& à altre nationi d’Grid 11 ** /a’Iualcofi ™ 3 " & "° n e " moIto intano «Mn CoT^d°LTaH r U "’ 7 g lan /^n°-Stefana delie Hifto " di Ciare,che infinoaH’hora era £’*» fottnutovnodep.dvalorofiCap.tamdel ef " X 3ndo 3d ^“dreta Citra di quc°" iebanefe. Tal che tra morti,& adenti eronn a n fMan lena pa t d ^ * •* m ° rt,,8£ aflenti eton ° a pena l iial terza patte di quanti erriamo in Afra, & anco infr a E lor di quello che deueuano fare, non cran molto d ai 011 cordo, peraoche alcuni vo/euano.che s’andafTe a rii 1 ’ d (tquefioera troppo pericolofil* perchè Cdhano farebbe vfeiro fi,biro in Campagna^ a & toltogli in meato & fattogli morir di fame.o uc^i conueniua loro combattere con effi con gran difirffiì rehfa 0 fa, a <3Uad ° nU!‘ a d ’ q ’ 4cfto nó Città tà^at rebbe fata Mettouagliata, & hauerebbono buttfcc do >viale fatiche di tanto tempo. Altri uoleuanodiufifi/’«foizvioechevnapartedtefsiandafsiad affo: ti-® 9 * re Corbagc, & vn’a/tra ximanefii aliaffedio della c it. cile • ‘ ™ a ne anco quello era pofsibile, perciò che e s!i’! 0tu noerono fi pochi,theidiuiderfi farebbono fiatili 0,1 deboli,chef uno, * fai,re nemico era attoa confo finir guir Éi