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Adi 4.di Luglio
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2 2 *Breue Deferitone Schflil g f MOÌn r rra f an I mmM* mota,» p che h Barbari rimatene fortemente sbigottiti v percioehe vedeuano, chete eilì tornauono loro fo- c < pra,di non gl ipoter rehilere. Onde perciò per non «Perirei vicino eflcrminio,mandorno;(faiuolerobe, tc & le per/one) a offerire alii nofln la,città; & elli quan ai tunqae „oxi doneffino farlo, nulla di meno fapendo & f a aifc ^ f accia vn prefìdio dilperato, per /nadir- il j* & P® r rl jp,arma re li (oldau ad altra imprefa accer ai torno le codrioni,eltendou, flati àtorno <z giorni, gì maiecodo altri j irA fubito.chegi’hebbono prete il n< pofle/To di quella Cuta,la cótegnorno lècódogii pae B. ti all [mperador Greco; ma anaci che faceflino detto tu accordo, li Greci,che erano neilago,pre/ano vna bar zc ca deueera la moglie,&Ji figliuoli di Solimano, che & U ruggiua Ja quatecó effi preflntorno airiraperado- nc reAeginnricompenfad’vn altro feruigionceuuto et n l uL°,§,Cne rnmadò r ^ taglia. Prefo che ir za noitri Debbano Nicea, per non metter tempo in- mez or zodeguirono i/cammmo, &c per non.patire per quei fp. luoghi alpefln careflia di vettquagiia diuitenofder m, cito in duacampi, facendo Gottofredi,& il Magno in ygonecoa voa la Arada ralente la manna & Bofnó tei do Normano con Patera rateate i Monti,& m quello ftr che eglino andauano in quello modo marciando, vé tsi ne auuifo a Bocmondo,come Solimano hauéio ha- Br utodi Per/ìa, Mediai Caldea gran /upplimento di ta faldati, venma eoo etti ad aflàlirlo, onJe*pct ciò fece ne torto incenderai Magno Vgone,.chandaiii a cógifi fa, J.rii ieco ( ma in quel mentre lopragiungddo Soiima. ti d