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«wle,cheg!i fpiarterebbonola città, fcrouinerebbo T P^ fe» & <gh non obedendo a i lor comandarne. ti diede ro U guaito al Córado, per il che fi faggi vno gran numero di vd(ani,i quali v i generarono grandif limo remore. Aiihora«imperadore per efl’er nuouo rei gouerno non fi fidando de vaiTaiii non volle cime tarheon li noflruondeperciò refe loro Vgon e> & gli altri,& h fece pace, ma nonhebbe tatofto fatto que JJo, che egli con perfidia Greca pensò di far loro con I ìnfidie, quello che non gl’era ballato l’animo di far con I aimc,& a battaglia aperta,& però ilaotequefto lotto molo di diuertire aili dannide Campi, gli nC er co, che voleflero andare ad alloggiare ad un luogo detto Balchema. fito limilea vno Polefine; pctcl oclieja State gilè continente,&i‘Autunno,& Verno mediante la Marina, & vn’Fiume, diuenta vn’llola A "i,r f** io tal tempo di Terra non lì può andar d altró«P«unponte,ii quale e®, haucua pentì,o, noi che 11 noftri vi foffero paflati, & che il firn fi folTe ridotto m forma tale, di romperlo, <5c farueli morire di farne,o dar loro lemedefime, ò peggiori cenditioni, che non diedero 11 Sanniti aili Roman, alle forche (-laudine. Ma II noftn hauendo il fi ne Rcligiofo nó penlando a tata malizia ^v’andoroo ad alloggiare, doue dimororno tanroache lòprauéne la pioggia & che fi continente diuentò Jfoia. Mìhorz IWradore paredon tempo di metterei! fuo mai’ animo ad effet to, vici con gran gente delia città & però p pannarli, 01 a con moli,oracon coloni ora con pretdii fi ve niualoro apprelTando, & quando gli parue hauerla cela