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Di Terra Santa. 5

[versione diplomatica]


& li Religioſi a rinnegare il Santiſsimo nome di Criſto. Hora non s'aſpettando a ſolleuare gl'huomini, & il luogo da tante calamità, & da tante miſerie alli Barbari, & alli Sciti; ma noi criſtiani, i quali già ſiamo qui per queſto effetto ragunati. La onde ſtante queſto trattiamo il fatto fraternamēte, perciòche noi ſiamo interpreti, & ſegretari delle coſe diuine, & guardia del gregge di Criſto, in quella forma che erano gl'Apoſtoli, & obligati per ogni minimo, non che per tante migliaia di redempti in quello, a mettere la vita, & a morire per la fede, onde per ciò quella poteſtà, & facultà, che ci ha dato Iddio, ſpendiamola perla ſalute comune, & non la riuolgiamo alle noſtre paſſioni. Qui non ſi tratta di liberare il Sepolcro di Ceſare, & di Pompeio, ne di trarre di cattura Arabi, ne Barbari; ma il Sepolcro di Criſto, & gēte, in lui noſtri fratelli ricomperati da eſſo col medeſimo ſangue, & lauati nella medeſima acqua, che ſiamo noi, i quali del continuo ſtanno appreſſo a quelli diſpietati Barbari in ceppi, & in catene. Per due cagioni ſi pigliano le guerre, l'vna è per vendicare l'ingiurie, l'altra per allargare l'Imperio; hora ſe alcuno per tal conto deue far quello, chi lo deue far più di noi? i quali habbiamo il noſtro Dio da ſcellerati ladroni offeſo nel nome, nelli Templi, & nelli precetti, ne fedeli, & nel dominio. Et certamente ſe noi andremo conſiderando, non hà la ſua Chieſa riceuuto maggior percoſſa, che quella de Maomettani, perciòche eglino hanno ſpento nell'Affrica il nome criſtiano, occupato gran parte della Spagna, aſſaltato la Francia, depredato l'Italia,


[versione critica]


et li Religiosi a rinnegare il Santissimo nome di Cristo. Hora non s'aspettando a sollevare gl'huomini, et il luogo da tante calamità, et da tante miserie alli Barbari, et alli Sciti; ma noi cristiani, i quali già siamo qui per questo effetto ragunati. La onde stante questo trattiamo il fatto fraternamente, perciòche noi siamo interpreti, et segretari delle cose divine, et guardia del gregge di Cristo, in quella forma che erano gl'Apostoli, et obligati per ogni minimo, non che per tante migliaia di redempti in quello, a mettere la vita, et a morire per la fede, onde per ciò quella potestà, et facultà, che ci ha dato Iddio, spendiamola per la salute comune, et non la rivolgiamo alle nostre passioni. Qui non si tratta di liberare il Sepolcro di Cesare, et di Pompeio, ne di trarre di cattura Arabi, ne Barbari; ma il Sepolcro di Cristo, et gente, in lui nostri fratelli ricomperati da esso col medesimo sangue, et lavati nella medesima acqua, che siamo noi, i quali del continuo stanno appresso a quelli dispietati Barbari in ceppi, et in catene. Per due cagioni si pigliano le guerre, l'una è per vendicare l'ingiurie, l'altra per allargare l'Imperio; hora se alcuno per tal conto deve far quello, chi lo deve far più di noi? i quali habbiamo il nostro Dio da scellerati ladroni offeſo nel nome, nelli Templi, et nelli precetti, ne fedeli, et nel dominio. Et certamente se noi andremo considerando, non hà la sua Chiesa ricevuto maggior percossa, che quella de Maomettani, perciòche eglino hanno spento nell'Affrica il nome cristiano, occupato gran parte della Spagna, assaltato la Francia, depredato l'Italia,


saccheg-