Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/99

Ricordando che cervelli di alto valore, ad esempio quelli di uno Schumann, di un Donizetti, di un De Maupassant, di un Farini, di un Nietzsche, furono vittime del tremendo morbo, ci si para innanzi il quesito se non sarebbe stata opera pietosa, “carità suprema„, risparmiar loro lo strazio di così ineluttabile naufragio.

Nel bel libro del Bar. Alberto Lumbroso sulla malattia di Guy de Maupassant, son riferiti alcuni preziosi particolari sul tentativo di suicidio, prima mediante un colpo fallito di pistola indi col taglio pur esso inefficace del collo, quando il celebre romanziere, il 1° gennaio 1892, si avvide con terrore che la sua mente si perdeva ormai nelle tenebre della pazzia. La Signora Ermellina Oudinot-Lecomte du Nouy, stimata autrice di novelle e romanzi, e amica dello scrittore, dopo aver narrato che i famigliari dovettero impadronirsene a viva forza per farlo poi ricoverare nel Sanatorio del dott. Blanche a Parigi (dove morì di demenza paralitica nel luglio 1893), si domandava: “Non era meglio cento volte lasciar morire quel grande sventurato? Si aveva il diritto di imporgli quella lunga agonia? Poichè purtroppo egli, di quando in quando e per lungo tempo, restò conscio del suo stato„. Infatti, osservava il drammaturgo Enrico Amic, conversando con la Lecomte du Nouy, “è amar male coloro che si amano, questo desiderio di vederli sopravvivere a sè stessi„.