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ed acquisite, croniche ed inemendabili del sistema nervoso, col crescente disagio che la Società civile avverte dalla loro presenza in mezzo alla popolazione normale, e quindi coll’incremento annuo delle ammissioni e conseguente ingombro dei superstiti ad ogni fin d’anno, la spesa sale a cifre impressionanti. In Italia e nel Belgio le Provincie, in Francia i Dipartimenti, in Inghilterra le Contee, in Germania ed Austria i Distretti, nel Nord-America gli Stati, ovunque insomma gli Enti pubblici si trovano dinanzi alla necessità di fissare nei loro bilanci somme sempre maggiori per l’assistenza e custodia degli idioti e dementi: si arriva così a milioni e milioni, e non si va lungi dal vero supponendo, in via approssimativa, che vi si consumino annualmente gli interessi di molti miliardi. Qualche cifra soltanto a conferma di questo fatto che tutti conoscono e lamentano: lo sperpero del pubblico denaro a vantaggio della massa dei soggetti asociali e disgenici.

Prima della Guerra, che deve averne aumentate enormemente le spese in tutti i Paesi, compresi i neutrali, l’Inghilterra destinava al mantenimento dei pazzi, imbecilli e criminali una somma annua media di almeno 35 milioni di sterline. In Germania, la sola città di Amburgo nel 1913 spendeva per i suoi asociali 15.500.000 marchi, e già fino dal 1908 ne distribuiva 893.026 per i soli pazzi. In quello stesso anno Berlino spendeva