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artista: nomino Carlo Richet, come ognuno avrà facilmente capito dalla sola elencazione di tante qualità intellettuali. In un suo libro del 1919 su la Selezione umana, egli, dopo aver dimostrato che i caratteri di specie, di razza, di famiglia, si trasmettono per eredità, e che questa trasmissibilità tocca tanto i caratteri normali di vigore fisico e psichico, di bellezza, di fecondità, di salute, di intelletto, di moralità, quanto quelli affatto contrarî, ossia le deficienze, le malformazioni, le imperfezioni, la bruttezza, la malvagità, ecc., cerca di dimostrare la necessità che l’Uomo pensi a migliorare sè stesso, cominciando col difendere la purezza genealogica delle sue varietà etniche superiori, impedendo ad ogni costo la riproduzione delle razze e delle varietà inferiori: dopo di che passerebbe ad impedire quella degli individui inferiori e scadenti, apportanti la degenerazione. È il concetto che Carlo Darwin pose a base della sua Dottrina della origine delle specie per selezione naturale, e che l’Uomo ha applicato su larga scala agli animali e vegetali che gli erano utili.

Fino ad ora, però, la selezione nella specie umana è stata affidata al solo giuoco delle forze naturali e alle fortune storiche. Fra le razze primitive, le selvaggie attuali e le barbariche, una certa scelta si effettua coi mezzi violenti della guerra, della schiavitù, del cannibalismo; ma in qual modo applicare il principio selettivo entro la cerchia