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monio diggià promulgate in molti Stati, e la sanzionata sterilizzazione dei soggetti antisociali contribuiranno sempre più a quella mirabile opera di Prevenzione sociale; del resto, sono allo studio o in vista provvedimenti radicali anche per combattere la diffusione della sifilide e delle sostanze stupefacenti, e persin l’uso del tabacco! Avremo presto molto altro da imparare, noi della vecchia e decadente Europa, dal di là dell’Atlantico.

In Europa si ha tuttora un concetto della “libertà„ che con termine napoleonico tornato di moda noi diremmo “ideologico„; il libero esercizio delle facoltà e capacità individuali deve invece finire dove cominciano gli interessi collettivi. È vero che di leggi e usanze restrittive del matrimonio si ha qualche notizia anche sul Vecchio Continente, ad esempio in Svezia, dove furono promulgate fino dal 1757; — in Bulgaria, dove l’art. 186 dello Statuto dell’Esarcato vuole che siano annotate nel registro dei matrimoni la sifilide, l’epilessia, la pazzia; — in Russia, dove era vietato agli alienati di concluder matrimonio; — in Armenia, dove il Santo Sinodo, nel 1904, espresse il voto che in vista della salute pubblica si regolasse il matrimonio delle persone affette da malattie genitali, e in seguito emise un “ukase„ con cui esso veniva vietato ai tisici. In questi ultimi tempi, molti sociologi ed igienisti hanno proclamata anche in Germania, in Francia, in Inghilterra ed