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logica e giuridica, sia individuale, sia collettiva.

Perciò, più delle mutabili e incerte condizioni della pubblica coscienza etico-giuridica, parmi che stiano principalmente contro la tesi dell’eutanasia in astratto le poco soddisfacenti condizioni della Scienza biologica e medica. Il Diritto deve bensì essere il prodotto della vita sociale nella sua realtà, e seguire i progressi della conoscenza, ma sopratutto deve andar d’accordo coi sentimenti morali, con gli interessi, con le aspirazioni, con gli usi e costumi della generalità in ciascuna epoca storica; donde la sua lenta, ma continua evoluzione. Ma vi sono principî quasi assoluti di Etica, sui quali si fonda la convivenza civile, e che in ogni possibile modificazione del Diritto debbono essere ormai obbediti; e uno, anzi il più fondamentale, è il rispetto alla vita, di cui soltanto l’interesse supremo della collettività può chiedere l’estremo sagrificio all’individuo. Ma prima di sanzionare qualsiasi forma di eutanasia converrà dimostrare in modo perentorio ed irrevocabile che la soppressione di quell’individuo, non solo è inspirata da un purissimo, quasi impulsivo sentimento (pietà), ma è veramente conforme a codesto interesse superiore, così che dalla sua scomparsa personale derivi qualche benefizio, qualche vantaggio, o sia scansato qualche danno precisato ed evidente: dimostrazione agevole a darsi in via generica ed astratta, difficilis-