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non si lascia mancar alla salma l’“assoluzione„; si legga in proposito l’“Histoire comique„ di Anatolio France! Pertanto si è consigliato dai sostenitori dell’eutanasia misericordiosa un possibile mezzo di tradurre in atto la loro tesi: — che si solleciti, anzi, che si favorisca l’atto suicida di chi vuole sfuggire ai dolori dell’esistenza; che si ponga in mano al desolato infermo il veleno o la rivoltella, e lo si lasci compiere il proprio destino. Mori licet cui vivere non placet!

Un alienista Inglese qualche anno fa notava che i pazzi tentano spesso o consumano il suicidio, e diceva: “Poichè la Natura ha provveduto al modo di disfarsi di tali soggetti dannosi o inutili dando loro questa propensione a morire, non si dovrebbe contraddire gli sventurati nei loro propositi, anzi la Legge dovrebbe favorire per essi l’acquisto dei veleni necessari„. È facile obiettare che questa facilitazione al possesso di sostanze mortifere creerebbe ben presto un grave pericolo sociale, in quanto ne approfitterebbero, più dei vogliosi di suicidio, i delinquenti assassini. Ma anche prescindendo da ciò, che sarebbe un non grande inconveniente e sempre suscettibile di prevenzione, c’è da domandarsi a chi spetterebbe il favoreggiamento di fronte ai propositi suicidi dell’alienato, se non ai famigliari qualora egli fosse ancora a domicilio, naturalmente sperando nel tacito consenso e nel passivismo del medico curante quando i parenti avessero pen-