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sabilità, sia per la indolenza nell’emendarsi, sia per la lentezza nel provvedere al bene comune e nel lottare contro certi fattori patogeni che pur sarebbero facilmente removibili quando essa lo volesse. Ma vi sono inoltre ragioni di sentimento su cui la fredda visione degli interessi materiali non deve prevalere; l’Uomo non vive di solo pane, ed è ormai caduta in discredito ogni concezione materialistica della Vita: ce n’è anche una concezione etica, sulla quale Positivismo e Idealismo si trovano d’accordo; solo che questo secondo punto di veduta generale sul Mondo la pretende ordinata ed imposta da un Potere trascendente per fini prestabiliti, laddove il primo la ritiene immanente nei fatti stessi di Natura e la dice sorta dall’esperienza del passato e dalle sempre mutate condizioni ed esigenze dell’Evoluzione umana, che, essendosi resa sempre meno mutabile nei caratteri organici o somatici, persegue specialmente progressiva nei caratteri psichici, nella intelligenza. E non è vero che l’ultima grande Guerra abbia capovolta la “tavola dei valori sociali„: l’ha semplicemente scossa, turbata, violentata nei rapporti internazionali ed interetnici; entro ai confini di ciascun popolo, di ciascuna nazione, tutta la sfera degli affetti e dei sentimenti si è rinvigorita, guadagnando in intensità quello che ha perduto (per ora) in estensione.

Noi, almeno nei Paesi Latini, non vediamo come possa avvenire quel mutamento cotanto