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mai con pessimismo assoluto: l’imprevedibile è sempre possibile„. Figuriamoci poi con quale animo ci si potrebbe accingere ad emettere una sentenza di morte, che sarebbe inappellabile, al solo ed unico scopo di contentare il desiderio suicida del malato o la commiserazione di parenti ed amici. Nè l’aggregarsi di altri medici per un parere consultivo ci salverebbe dal tormentoso dubbio: due o tre incertezze personali addizionate non costituiranno mai una certezza collettiva.

Nel progetto portato davanti al Parlamento Germanico si esigeva in tutti i casi l’intervento di un Tribunale che doveva ascoltare il malato desideroso di morire; se ne sarebbe valutato il “diritto alla morte„: per di più si sarebbe eseguita una perizia medica. Ma è chiaro che tutte queste precauzioni giuridiche, colle loro procedure burocratiche e lungaggini peritali, sarebbero tale tormento pei poveri pazienti che questi vi rinunzierebbero volentieri, e senza dubbio preferirebbero darsi la morte colle proprie mani, anche se non potessero usare i mezzi “dolci„ ufficialmente promessi.

asterismo

Fermandomi entro i confini del mio campo speciale, i neurologi si trovano in condizioni scabrosissime di prognosi (senza parlare delle oscurità diagnostiche) rispetto a molte ma-