Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/133

II. — L’ANTITÉSI



La scusante del dolore.


Le obiezioni, che io ho già abbozzate qua e là nelle pagine precedenti, si alzano formidabili quando si passa ad analizzare serenamente e con criterio scientifico le allegazioni dei sostenitori dell’Eutanasia legale; si comincia facilmente col vedere com’essa non sia applicabile in modo assoluto e sicuro neanco ai casi in cui il paziente medesimo domanderebbe la propria uccisione a motivo della intollerabilità dei suoi patimenti.

In primo luogo, il dolore è un fatto fisio-psicologico esclusivamente subiettivo che sfugge ad ogni nostra misurazione clinica e sperimentale: nella specie umana è quanto vi può essere di più personale; perfino negli animali la tolleranza è diversissima da specie a specie. Esso è ancora più intimo del piacere; ha bensì, in generale, manifestazioni esteriori che ci permettono di apprezzarne negli esseri viventi, mediante comparazioni e valutazioni pur sempre subiettive, la intensità (mimica, gesticolazione, gemiti, reazioni psicomotorie violente, modificazioni circolatorie, respiratorie, secretive, ecc., ecc.);