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deltà teutonica nell’ultima guerra), non rimarrebbe che il protossido di azoto.

È questo un gaz che si ottiene col far agire sull’azotato di ammoniaca una temperatura di 200° C., ed è già largamente usato dai chirurghi, massime negli Stati Uniti d’America, per produrre in breve tempo la anestesia ed analgesia necessarie per gli atti operativi. Avrebbe anzi questo gaz sul cloroformio e sull’etere notevoli vantaggi; in soli 20 secondi esso produce obnubilazione della coscienza, e dopo altri 40-50 secondi, quando siano penetrati nel sangue appena 50 milligrammi di protossido, la coscienza si spegne del tutto. Se si spinge la dose del gaz circolante nel sangue a 60 milligrammi, l’individuo passa da vita a morte insensibilmente. Nessuno dei fatti disgustosi che si avverano nella cloroformizzazione: non agitazione, non senso di angoscia, non delirio, non allucinazioni, quali colpiscono molti soggetti prima di cadere nello stato di incoscienza. Il gaz potrebbe essere somministrato facendo entrare il soggetto in un locale disposto all’uopo (“sala dell’eutanasia„); dapprima gli si farebbe una iniezione di due centigrammi di cloridrato di morfina, chè anzi, per rendere tale piccola operazione pur’essa indolora, si anestetizzerebbe la parte con vaporizzazioni di cloruro di etile. Posto così il soggetto in una fase preliminare di benessere cenestesico e di calma dello spirito, gli si farebbe respirare il protossido di azoto,