Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/123

che per la morte legale essi abbiano di mira sopratutto l’adozione dell’avvelenamento o dell’asfissia. Ma forse qualcuno, più modernizzato, penserà all’elettrocuzione, dato che essa rappresenta l’ultima parola in fatto di “esecuzioni d’Alta giustizia„ nel paese che, a detta di tutti, cammina alla testa del Mondo intero sulla via del progresso. Tuttavia si è letto, sui giornali stessi nord-americani, il tragico evento di esecuzioni elettriche mal fatte, in cui allo spettacolo raccapricciante delle scosse e contorsioni clowniche del giustiziato s’era rimasti dubitosi sulla pretesa subitaneità ed indolorabilità di quel genere di morte. E in verità ci sconcerta l’idea che, o per una qualche minima imperfezione, o per un guasto improvviso degli apparecchi, o per imprevedibili deviazioni della corrente, o per insolita resistenza del corpo umano, le migliaia di volt immessi nella “seggiola elettrica„ non fulminino istantaneamente la vittima, e questa possa avere coscienza del suo passaggio estremo, come si suppone fondatamente che l’abbia l’impiccato; forse al paragone chi ha il collo troncato dalla ghigliottina è più fortunato! Recentissime notizie dall’America ci hanno fatto sapere che la vecchia seggiola, sulla quale nella prigione di Sing-sing di Nuova-York erano avvenute 90 fulgurazioni, è stata trovata ormai inservibile, messa a riposo e sostituita da una nuova ritenuta dai tecnici “più perfetta„. Che sarà stato di quegli ultimi giustiziati?