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Al vedere come la Umanità in ogni tempo abbia paventata la Morte e riempito l’Oltretomba di tenebre e di terrori, allo scorgere che non vi è quasi uomo decrepito e barbogio che non lotti sino all’estremo per godere la luce del sole, ci sarebbe da dubitarne; solo c’è da sperare che tale istinto, riescendo a formarsi in una Umanità più illuminata, diventi un conforto per chi si incammina cogli anni e fra gli acciacchi verso l’Inevitabile; ma bisognerebbe svegliarlo e coltivarlo, non solo in chi si prepara a morire per scopi vitali della collettività (Patria, Religione, Libertà), ma in ognuno di noi, anche nella calma e fra le preoccupazioni dell’esistenza quotidiana: andremmo allora Usque ad Finem con animo stoico... ma Et Ultra? E ci andremmo sereni, con la previsione che, giudicati un di più nel consorzio civile quando saremo dal lavoro e dall’età fatti impotenti, non la Parca, ma gli stessi nostri simili ci taglieranno lo stame vitale?


La procedura dell’Eutanasía.


Si è scritto e discusso non poco sull’argomento che ci occupa, ma quasi esclusivamente sul principio teorico dell’eutanasia autorizzata, e sulle sue ragioni così dette umanitarie, selettive, economiche; pochissimo, anzi