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troppo ristretti o sterili, non concedenti una bastevole moltiplicazione agli individui sani e giovani; ed ora per ragioni tradizionali, per riti antichissimi, di cui essi medesimi, come il più delle volte succede, hanno smarrito traverso le generazioni il genuino significato. C’è bisogno di ricordare come la Morale, cui i filosofi idealisti del vecchio e nuovo stampo attribuiscono un metafisico principio universale ed una solidità perenne e assoluta di valori, sia invece condizionata dalle differentissime contingenze materiali, culturali e affettive delle razze, delle nazioni, e con ciò abbia invece una relatività sorprendente, quasi, direi, indecorosa per chi sostiene, con Tommaso d’Aquino, che l’uomo sia un “animal rationale„?...

Ecco perchè accanto a popoli nei quali l’evoluzione dei sentimenti ha fatto nascere e fiorire il rispetto dell’età e la venerazione verso gli “anziani„, altri ve ne sono che ammazzano e mangiano i loro vecchi. Basti qualche citazione, chè lo spazio è limitato per tanta materia.

Alla Nuova-Caledonia i vecchi, gli infermi impotenti, i malati che non mangian più per tre giorni di sèguito, son portati in luoghi appartati e là abbandonati a sicura morte; talvolta, massime i vecchi decrepiti, son seppelliti vivi senza neanco ucciderli pietosamente prima, o, se prima li accoppano, senza aspettare che siano spirati. Alle Isole Viti l’eccidio dei vecchi viene compiuto con un