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le forme morbose, come si scorge nell’ultima edizione del celebre “Trattato„ di Kraepelin, l’Hoche abbia pochi proseliti. La “morte spirituale„ ha anch’essa dei gradi; e tranne nell’idiota estremo, vivente in condizioni materiali e psichiche quasi al di sotto dell’animale che gode di istinti e di imagini, essa non tocca mai tutte insieme ed indistintamente le facoltà intellettuali ed affettive: persiste sempre un che di umano anche nella demenza più profonda, e può risvegliarsi all’ultimo momento, come accade in certi paralitici ed in malati immersi nel letargo.

Il Binding dice letteralmente: “Esistono delle vite umane che hanno talmente perduta la qualità di bene legittimo, che la loro continuazione è priva per sempre di ogni valore, così per la società come per l’individuo stesso„. E allude con ciò sopratutto ai dementi incurabili, i quali “sono ormai il contrario degli uomini veri„, ed essendo inutili, costituiscono un carico grave per l’Umanità; “non vi è dunque ragione alcuna, d’ordine giuridico, sociale, morale o religioso, che si opponga alla loro soppressione„ [?]. E l’Hoche, pur essendo alienista, approva l’idea; anzi, comunque si voglia intendere l’eutanasia, ritiene che proprio per i pazzi irrimediabilmente indementiti, essa avrebbe sempre la sua finalità più evidente e meno discutibile. “Si tratta di vuote spoglie umane [“leere Menschenhülsen„], che possono raggiungere anche età avanzatissime,