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Giano terribile dalle due faccie: in essi si incarna, per così dire, e si individualizza il moderno indirizzo del pensiero umano, che è di risalire alle formule generali (sintesi) solo mercè l’esame dei fatti particolari e la scoperta delle loro leggi (analisi). Però non si va lungi dal vero sostenendo che l’evoluzionismo ha vinto, almeno per ciò che si riferisce alla immensa maggioranza dei pensatori e scienziati, molto più in grazia del metodo pazientemente analitico cui s’informa il libro sull’Origin of species, che in virtù delle vaste concezioni sintetiche sparse a larga mano nei First Principles.

Noi abbiam visto che il concetto di trasformismo già esisteva nella scienza: possiamo aggiungere che i suoi principii fondamentali non vennero inventati dal Darwin. L’evoluzione era stata sostenuta da una folla di filosofi e scienziati, da Empedocle a Hegel e a Spencer, da Buffon a Lamarck e a Wallace: il principio della lotta per l’esistenza appartiene al Malthus; finalmente la selezione artificiale era praticata da secoli per ottenere le razze domestiche di animali e vegetali. Ma nessuno intanto aveva saputo scoprire ancora i rapporti fra queste leggi cardinali del mondo vivente. Il colpo di genio del Darwin è appunto quello di averle cementate per la prima volta assieme, facendone uscire il grande principio della selezione naturale. Però la dottrina trasformistica darwiniana sarebbe passata forse senza rumore o tutto al più avrebbe svegliata una discussione solo nelle fredde aule cattedratiche, se il Darwin non l’avesse saputa trattare con un metodo naturale e con prove intellegibili a tutti. Per limitare il nostro confronto agli evoluzionisti contemporanei basti citare Herbert Spencer. Il grande filosofo era giunto pure al concetto dell’evoluzione indipendentemente dal Darwin, ma le sue argomentazioni erano filosofiche, astratte, poco simpatiche alla maggioranza dei naturalisti. Per discendere sul terreno positivo, lo Spencer non trovava miglior prova del suo famoso confronto delle sezioni coniche, che passano insensibilmente dalla forma elittica alla parabolica ed all’iperbolica: confronto per tutti troppo astratto, per molti persino assurdo.

La vita del Darwin può dividersi in due periodi: nel primo egli raccolse le prove fondamentali o necessarie della sua dottrina, che formulò in modo serrato e conciso nel libro sull’Origin of species; nel secondo ne fornì invece, con opere speciali, le prove complementari od accessorie. Queste opere, a chi ben le guardi,