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credette rinvenirne la causa più potente nella scelta sessuale. La seconda parte dell’opera è destinata appunto allo studio di questa legge del regno animale, ed è una rassegna completa dei caratteri sessuali secondari di tutte le classi animali, dai Molluschi agli Uccelli, dai Crostacei ai Mammiferi e infine all’uomo. Il numero delle prove che in questo libro stanno riunite in appoggio della elezione sessuale, sebbene grandissimo, non è parso sufficiente ad alcuni naturalisti, per esempio fra gli Italiani al Mantegazza: eppure, anche ammettendo che il Darwin abbia esagerata l’influenza della lotta che gli individui maschi subiscono per il possesso delle femmine, non resta men vero che nessun’altra teoria può spiegarci le differenze esterne fra i due sessi delle forme animali. I principii generali della scelta sessuale resteranno sempre inconcussi, anche se dessa venisse diminuendo di valore come causa generale delle variazioni morfologiche connesse colle funzioni riproduttrici speciali dell’individuo. La poligamia e poliandria delle specie, la grande variabilità dei maschi per rispetto alle femmine, la comparsa dei caratteri sessuali per la legge d’ereditarietà nei periodi corrispondenti della vita, l’origine dei più importanti e tipici distintivi maschili, per esempio delle armi, dei colori tegumentarii, degli odori, del canto, della statura e della proporzione delle membra, lo sviluppo del senso estetico negli animali, e specialmente negli Uccelli, non solo s’elevarono, mercè il Darwin, ad un alto significato biologico, ma trovarono anche una spiegazione che servisse a subordinarle ad una legge comune. La scoperta di questa legge coordinata alle leggi dell’elezione naturale, è un acquisto definitivo della scienza, anche ammesso che vi possano essere eccezioni (per esempio in alcuni Pesci e negli Aracnidi) o difficoltà molto gravi (quali le divergenze sessuali di certi ordini d’Insetti).
Ad un altro studio di sommo interesse fu spinto il Darwin nel trattare delle origini naturali dell’uomo. Carlo Bell esaminando l’anatomia e fisiologia dell’espressione, aveva sostenuto fino dal 1806 e ripetuto nel 1844 che l’uomo è fornito di certi muscoli col solo scopo di esprimere le sue emozioni; ma poiché questa opinione avrebbe, stante la grande autorità del celebre fisiologo inglese, contrastato palesemente alla teoria della discendenza dell’uomo da qualche specie inferiore, il Darwin riprese l’esame della questione, e senza dimenticare le vie già splendidamente battute da Bell, Duchenne, Gratiolet e Piderit,