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la fertilità delle piante ottenute mercè la fecondazione illegittima era minore che in quelle nate per incrociamento, ravvicinandosi in tal modo alla scarsa fertilità degli ibridi provenienti da due specie differenti. Il valore di queste scoperte, per rapporto alla teoria dell’evoluzione, non è contestato da alcuno, e si può asserire che esse davano l’ultimo crollo ai concetti prevalenti nelle vecchie classificazioni sistematiche per riguardo alle differenze morfologiche e fisiologiche fra le specie e le varietà.

L’ultima opera di biologia botanica del Darwin è quella pubblicata da lui in collaborazione col figlio Francesco sul movimento delle piante (The Power of Movement in Plants, London, 1880). Essa può riguardarsi come una continuazione dell’altra sulle piante rampicanti. Vi è fatto un esame sperimentale ingegnosissimo del modo onde lo stelo, le foglie e le radici delle piante si muovono durante la crescenza, e vi si ricercano le cause di questi movimenti. I due Darwin scopersero che ciascuna parte d’una pianta, mentre si sviluppa, è in continua circum-mozione, cioè descrive una figura circolare ed ovale in causa del gonfiarsi delle cellule prima da una parte, poi dall’altra. Così nella cima e nelle foglie, come nelle radici di ogni vegetale, le influenze esterne, luce, calore, umidità, gravitazione, producono speciali fenomeni di movimento assai vantaggiosi allo sviluppo ed alla vitalità della pianta, nella quale sembra esistere un certo grado di sensibilità per dirigerla nella ricerca dei mezzi utili alla sua esistenza. La sommità d’una radice nell’atto della crescenza può essere quasi equiparata al cervello di un animale inferiore, e la botanica impara in tal modo a considerare le funzioni della pianta da un aspetto più largo e giusto che non sia quello della semplice dipendenza dalle leggi fisico-chimiche. Uno certo dei titoli maggiori del Darwin sarà quello di avere dato vita colle sue stupende esperienze ad una scienza quasi nuova, la biologia vegetale.

V.

Più direttamente connesse colla grande teoria, che egli aveva formulato nel libro sull’origine delle specie, sono le altre opere del Darwin di cui mi resta a far cenno. La prima in ordine di data è l’opera in due volumi sulle Variations of Animals and Plants under domestication, che fu edita nel 1868. Il