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trasformistica del Lamarck aveva un’importanza così grande, spetta al Darwin il vanto d’averne combinato gli effetti colla elezione naturale, dimodochè la scienza acquistava per sempre il principio esplicativo di molte modificazioni di struttura, nonchè degli organi rudimentali ed atrofici.
Altrettanto sicure e definitive sono le altre leggi biologiche delle variazioni scoperte dal Darwin per rispetto alla correlazione di sviluppo, mercè cui il variare di una parte, accumulato per l’elezione e trasmesso per l’eredità, viene accompagnato dal variare di altre parti dell’organismo. Tutte le cognizioni sulla variabilità delle strutture multiple, rudimentali ed inferiori, su quella dei caratteri specifici paragonati ai caratteri generici, sulle cause per cui le variazioni di specie distinte presentano talora una sorprendente analogia, per quanto ricevano la loro più alta applicazione nella teoria trasformistica, non rimarranno men per questo fra i canoni fondamentali di tutta la biologia avvenire.
Nessuno aveva prima di Carlo Darwin data una plausibile spiegazione delle due grandi leggi secondo cui sembrano formati tutti gli esseri viventi; cioè l’unità di tipo e le condizioni di esistenza. Ma la prima si trovò illuminata dal concetto teorico dell’unità di origine e della continuità di discendenza; e in quanto all’adattamento alle condizioni di vita, esso venne abbracciato completamente dal principio dell’elezione naturale, con questo però di nuovo e di irrefutabile, che la legge dell’adattamento alle condizioni di esistenza riesce nel darwinismo la più elevata, mentre comprende quella dell’unità di piano o di tipo, per la eredità degli adattamenti antichi. Così era risolto, e per sempre, il grave quesito che tanto aveva occupato il Cuvier e le scuole ortodosse, perché pareva il più grande argomento in favore della creazione delle specie per opera d’un’Intelligenza ipercosmica: e il mirabile si è che la soluzione rampollava limpida ed evidente dall’esame dei fatti più semplici e dalla loro interpretazione mercè cause del tutto naturali.
Nell’indicare a se stesso le obbiezioni diverse che potevano esser fatte alla teoria dell’elezione naturale, Carlo Darwin fu condotto alla scoperta di alcuni nuovi concetti della biologia moderna, non che all’illustrazione di leggi quasi sconosciute ed all’apprezzamento di fatti su cui l’occhio di tutti gli altri naturalisti si sarebbe fermato inutilmente, senza il lume rischiaratore della dottrina evoluzionistica. Le pagine che fin dalla sua